La scorsa settimana ho deciso di ritornare a far visita alla città che mi ha accolto per cinque anni durante i miei studi universitari: Padova, in arte Patavinia City.
Già l'attesa in stazione si è rivelata differente rispetto a come me la ricordavo e a quanto avevo vissuto anni or sono; treni cambiati, fermate differenti, ritardi..no quelli sempre gli stessi.
E così dopo un paio di ore sono arrivato, e ad attendermi vi erano i miei vecchi compagni di corso, quelli con cui sono rimasto più legato. Abbiamo passeggiato per il centro riscoprendo quanto bella è Padova durante il giorno, quanto bello è camminare per il suo centro le sue piazze, tra i suoi abitanti e il loro classico accento veneto.
Ricordo con piacere gli anni universitari e i tragitti percorsi in bicicletta tra le viuzze per arrivare in aula studio, i pomeriggi passati sopra i libri (a volte dormendo e a volte studiando!), gli aperitivi lunghi, lunghissimi e iperlunghi, tanto che a volte ci trovavamo a sorseggiare lo spritz alle 11 di sera con ancora indosso lo zaino.
Rirtornando alla mia giornata padovana della scorsa settimana, dopo tanto girovagare abbiamo deciso di pranzare in una..trattoria, se così si può chiamare. Numero clienti:6 (noi più una coppia), numero cuochi/camerieri:3, numero menù a disposizione della clientela:1. O si mangiava quello che volevano loro oppure...si mangiava quello che volevano loro!!Dati i presupposti non è andata poi così male, abbiamo mangiato molto bene, rimembrando con piacere i tempi vissuti insieme all'università e discutendo del nostro attuale lavoro e delle future ambizioni.
La giornata è volta al termine velocemente, e così il sottoscritto ha ripreso il treno per il ritorno, è riuscito ad addormentarsi e a mancare la stazione di arrivo e dover cambiare treno per poi poter tornare indietro alla corretta stazione!
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