E dopo 6 mesi e mezzo, cioè dopo il fatidico giro di boa, facciamo il punto sull'inglese. Ero partito con un inglese, a mio giudizio, buono, soprattutto nella fase reading and writing e anche considerando che ho studiato inglese praticamente solo 3 anni durante le mie scuole superiori (stiamo parlando di quasi 10 anni fa, OMG!). La questione listening e speaking erano quelle che mi preoccupavano di più poichè ero parecchio arrugginito e in Italia non avevo mai avuto la possibilità di esercitarmi perchè l'occasione non c'era.
L'inizio era stato un po' traumatico, con la simpatica conversazione con il taxista che mi ha portato dall'aeroporto alla mia prima accomodation (avrò capito si e no il 50% di quello che diceva), ed i primi giorni avevo voglia di spaccare il mondo e di parlare con tutti ma ero bloccato, non riuscivo ad esprimervi come volevo e non ero veloce nella parlata, anche se dovevo affrontare concetti semplici e basilari.
Ebbene, dopo il giro di boa succitato posso ritenermi abbastanza soddisfatto; lettura e scrittura sono migliorati, anche se, come ho detto, penso fossero già piuttosto buoni, e l'ascolto e il parlato sono schizzati verticalmente verso l'alto, nel senso che ora riesco a capire e farmi capire con più o meno tutte le persone. Il mio vocabolario si arricchisce giorno dopo giorno (dal mio arrivo in Gatton c'è stato un rallentamento visto che nella mia sharehouse vi sono altri 3 italiani) e riesco ad esprimermi bene e naturalmente anche concetti difficili.
Naturalmente, la strada è ancora lunga, ma sono fiducioso, ogni giorno sono a contatto con persone di differente nazionalità e quindi le opportunità non mancano, anche se i discorsi che si fanno sono sempre relativi a lavoro e alle motivazioni/scelte che ci hanno spinto a scegliere l'Australia e la farm come esperienza.
Ma...c'è un ma. Vi sono ancora delle persone (che vanno sotto il termine di "gli incomprensibili") che sono impossibili da capire, inglesi od australiani che siano; potrei riassumerli nelle seguenti categorie:
- l'inglese/australiano ubriaco: nella maggior parte dei casi, quando un inglese (ma credo che il discorso possa essere esteso a tutte le nazionalità) è ubriaco risulta davvero impossibile sostenere anche una semplice conversazione con lui; neppure i suoi connazionali lo capiscono in quanto l'uso dei termini e dell'intonazione si fondono nell'unica azione dello SBIASCICO;
- l'australiano: in linea generale, l'inglese australiano risulta più complicato da capire rispetto al classico inglese o all'americano; questo perchè l'individuo australiano, in quanto tale, risulta molto lazy (pigro) nella parlata, nonchè molto veloce. Di conseguenza, termini come, ad esempio, biscuits (biscotti), afternoon (pomeriggio), vegetables (verdure), barbeque (grigliata) diventano, rispettivamente, bikie, arvo, veggie, barbie;
- l'australiano dell'outback: difficoltà nel capire l'australiano? benissimo, perchè quello dell'outback è 3 volte più difficile! Oltre ad essere ancora più veloce e lazy, il soggetto aggiunge qualche (una miriade) di slang e di espressioni ad hoc che, a meno che tu non sia collaudato ed esperto, non capisci minimamente (vedi, a titolo di esempio, la classica "Hey mate how's going?" espresso come "eimeiasgoen")
I fuori categoria:
- lo straniero che pensa di sapere l'inglese: lo strano individuo che si intuisce, senza che nemmeno apra bocca, che il suo paese nativo è tutto fuorchè anglossassone,ha un inglese tutto suo, che si allontana e di molto dai canoni dell'inglese vero e proprio. Il problema sta nel fatto che lo stesso soggetto è profondamente convinto di se stesso, quindi quando si cerca di comunicare con lui, risulta molto difficile capire i suoi discorsi e chiedere di farsi ripetere qualcosa che non ha senso (eccetto che per lui)
- l'italiano/il francese/lo spagnolo: queste tre nazionalità, oltre ad essere riconoscibili a prima vista, si caratterizzano, in linea generale per un tratto inconfondibile: il fortissimo accento. L'italiano ha un accento molto forte ed un'intonazione al limite del ridicolo, il francesce possiede questa capacità di inserire la famosa "grattata di gola" in ogni parola (anche dove non vi sta la "erre"), mentre lo spagnolo spagnolizza la maggior parte delle parole che incontra. Pur avendo un capibilissmo e molto facile inglese, risulta divertente intrattenere una conversazione con loro
E dopo questa breve valutazione sul mio inglese e su quello che ho affrontato/affronto/affronterò in questa mia esperienza, attendiamo con ansia la fine dell'anno per tracciare un quadro finale della situazione e, probabilmente, affrontare l'esame IELTS.