23/02/15

172 - Differenti visioni


Qualche giorno fa mi trovo ad avere una discussione articolata con una persona X in riguardo a come affrontare la propria vita e valutare le scelte che dobbiamo prendere durante il nostro percorso. 
Abbiamo tentato di definire, indirettamente, il concetto di destino e di come esso possa o meno essere influenzato dalle decisioni che prendiamo durante la nostra vita. 

Sintetizzo i due concetti qui di seguito.

Secondo la visione di X, gli episodi che accadono durante il nostro percorso di vita sono gia' stati definiti precedentemente da qualcun'altro, un'entita' superiore, senza aver avuto possibilita' che noi intervenissimo. Si tratta del concetto di Destino, ove tutto e' gia' scritto, tutto e' gia' deciso e qualsiasi cosa facciamo non cambiera' il corso degli eventi. Parallelamente, possiamo rendere la nostra esistenza piu' o meno complicata o felice in base a come affrontiamo gli stimoli e gli avvenimenti che il nostro destino ci propone.

La mia visione, pur rispettando quella di X, e' parecchio diversa e si basa sul concetto di "Io ho la vita che ho deciso di costruirmi". Questa concezione, a differenza di quella espressa in precedenza da X, non presuppone l'esistenza di un Destino ne' tantomento di scelte pre-effettuate da altri; bensi', prevede che io sottoscritto, in base al mio essere, le mie idee, le mie conoscenze scelga quel che ritengo essere piu' giusto e adeguato per la mia persona e costruisco la mia vita, basandola sulle mie personali decisioni.
Purtroppo, o fortunatamente, queste scelte vengono modificate, in meglio o in peggio, dalla presenza o dall'intervento di altre persone e da un contributo di fortuna/sfortuna puramente casuale.
Ne deriva che la definizione precedente data dovrebbe essere modificata nella seguente ""Io ho la vita che ho deciso di costruirmi, anche se l'intervento di altri e random botte di culo/sfiga la modificano periodicamente".

14/02/15

171 - Le strade del visto

Ritorno dopo parecchio tempo a scrivere su questo blog. Innumerevoli eventi hanno caratterizato gli ultimi mesi della mia vita Australiana e sono stato parecchio occupato a cercare di risolvere problemi e situazioni imbarazzanti create da persone terze che si definiscono "professionisti del settore" ma che di professionale hanno solamente la botta di culo che gli ha permesso di guadagnarsi il posto in quella Compagnia piuttosto che in un'altra.
Ma andiamo con ordine.
 
Ho trascorso il mio primo Natale in Australia ed e' stato strano. Parecchio strano. Alberi di natale e decorazioni natalizie sono saltate fuori all'improvviso a partire dagli inizi di novembre e la situazione che si presentava sotto I miei occhi non era normale: faceva troppo caldo. Troppe persone in maniche corte, pantaloncini corti, ciabatte, occhiali da sole. No, qualcosa non andava.
Fortunatamente la mia famiglia era qui, per la prima volta hanno affrontato un viaggio infinito per venirmi a trovare ed ho passato tre settimane eccezionali, una vera rimpatriata, tutta in famiglia.
 
Nel frattempo stavo concludendo la preparazione dei documenti per ottenere un tanto sudato e sospirato Partner Visa. Un visto che mi permettesse di rimanere in Australia come Permanent Resident.
 
In precedenza, le ho provate tutte. Sono passato attraverso I documenti necessari per applicare uno Skilled Visa, ovvero un visto basato sulla mia laurea e la mia esperienza lavorativa come ingegnere. Sfortunatamente, il sopra citato visto e' basato su un punteggio che si deve raggiungere (una sorta di "soglia") prima di poter applicare per il visto stesso. Per questo motive, ho dovuto dare il famigerato esame IELTS, da tutti temuto. E sono stato, mio malgrado, una delle innumerevoli vittime in quanto, pur avendo ottenuto punteggi egregi, ben al di la' delle mie aspettative, sono incappato in un "mezzo punto" mancante che ha complicate la strada per lo skilled Visa.
 
Ho puntato di conseguenza sullo sponsor (visto 457) poiche' l'azienda per cui lavoravo mi aveva promesso che non mi avrebbero lasciato andare per nessuno motive; erano troppo contenti del mio operato, mi riempivano di elogi e continuavano ad affermare che era incredibile come avessi imparato il mestiere in poche settimane passando attraverso diverse "promozioni".
Quando e' arrivato il momento di parlare di soldi, purtroppo, tutti gli elogi, le belle parole e gli attestati di ammirazioni sono finiti diritti dentro Il cesso senza passare per il via, con una sonora tirata di sciaquone.
 
L'ultima alternative rimasta, quindi, era quella di applicare per un Partner Visa, con la mia ragazza, australiana di nascita, di famiglia ma non di nome. Nella speranza di affrontare il tremendo percorso per il visto (caratterizzato da documenti, passaporti, police check etc) offerto dall'immigrazione Australiana, ci siamo rivolti ad un Migration Agent che avrebbe dovuto lavorare professionalmente e linearmente ottenendo le informazioni richieste per ottenere I moduli e spedire il tutto entro le date previste.
 
Ecco, io sono ancora qui in Australia, i documenti per il visto sono stati consegnati, ed io sono ancora in attesa di un future che e' dipinto con il colore della drammatica incertezza.

02/02/15

170 - Il ritorno

Un breve e concise post per dire che sono ancora vivo, ancora in Australia e con un sacco di novita' che aspettano solamente di essere gridate al mondo intero!