20/09/13

144 - La realtà del piccolo paese australiano

Un nuovo venerdì è arrivato qui a Gatton. Un altro giorno per il mio Second Visa è stato fatto, ed ora il traguardo, pur essendo ancora distante, non è poi così impossibile da vedere come lo era appena arrivato qui. Dopo un lunedì caratterizzato da un bel temporale e da pioggia (si, anche in Queensland piove), il sole è ritornato a splendere più caldo che mai. I pomeriggi si sono fatti un po' ventilati, ma si sente l'aria di primavera/estate che ci circonda.
Così una settimana è passata, tra le sveglie delle 3/3 e mezza di mattina, le ore di lavoro, i sonnellini pomeridiani per recuperare e qualche ricerca con il computer. Come c'è da immaginarsi, la sera non gode di particolari svaghi che non siano guardarsi telefilm, chiaccherare con i coinquilini, oppure studiare. 
La settimana tipica del backpacker che vive a Gatton. E, mi sento di dire, anche quella dell'abitante di Gatton. Perchè questo piccolo paese di 7000 anime vive di agricoltura e di farm e la maggior parte degli abitanti è impiegata in questo settore. Ne deriva che queste persone vivono la settimana un po' come la vivo io; ovvero sveglia, lavoro, cibo e sonno. Niente di più e niente di meno.
Praticamente sopravvivono per arrivare al weekend, il momento preferito della settimana dove la gente si gode il suo passatempo preferito: bere. Ma non sto parlando di sorseggiare allegramente qualche bicchiere di vino con gli amici oppure una birra al bar in compagnia. No, sto proprio parlando di tentare di bere fino allo sfinimento, come non ci fosse più un domani!
A conferma di ciò, arriva in mio aiuto la giornata di oggi. Dicevo, venerdì, ultimo giorno di lavoro della settimana. Sveglia alle 3 e mezza, si inizia alle 4 e dopo 8 ore ed un quarto si finisce. Tempo dei saluti ed il mio farmer mi invita per una birra a casa sua (che dista circa 19.86 metri da dove lavoriamo). Accetto volentieri e mi incammino con lui, il fratello ed il padre (lavoriamo tutti insieme). 
Alla richiesta birra o coca, rimango un po' spiazzato, ma rispondo birra. Rimango ancora più incredulo quando dal frigo escono una birra, per il sottoscritto, e 3 coca cole per gli altri. Ma come? E la leggenda, che poi leggenda non è, dell'australiano che si distrugge di alcol appena finisce di lavorare? Forse è solo l'eccezione che conferma la regola. Iniziamo a giocare ai dadi, perchè questo è il loro passatempo preferito del venerdì, after work. Mi adeguo e cerco di imparare velocemente le regole. Due sorsi di birra e...sbucano due bottiglie di Jim Beam!! Il mio farmer, fratello e padre, dopo due sorsi di coca, riempiono di nuovo la lattina con bourbon e continuano a giocare. Ecco, mi sento giù molto meglio!!

Perchè sfatare il mito dell'australiano alcolizzato proprio non potevo farlo! Ed eccoci a passare un'allegra ora e mezza dopo lavoro a giocare a dadi, bere birra e jim-coke. Le lattine, a fine partita, saranno più di una, come è possibile immaginare!
Probabilmente il loro pomeriggio è continuato in questo modo per qualche altra ora sotto quella tettoia/taverna oppure con un passagio al bar.
La semplicità e, al tempo stesso, l'assurdità con cui si è abituati a svagarsi il fine settimana in questo piccolo paese dell'Est Australia.

16/09/13

143 - Comprare un'automobile in Queensland

Qualche settimana fa sono passato nel processo di acquisto di un'automobile, che comporta una generica procedura che consiste nella registrazione del mezzo (o un passaggio di registrazione, che può essere visto come un passaggio di proprietà), Safety Certificate (il collaudo della macchina) ed il pagamento, ovviamente!
I regolamenti cambiano da Stato a Stato quindi, avendo avuto a che fare con i trasporti del Queensland, ove mi trovo, e avendo comprato ed immatricolato la macchina qui farò riferimento proprio alla legislazione del Queensland.
In prima istanza, sia che si acquisti un auto da un privato o da un meccanico o altro, è necessario avere il Safety Certicate o Road Worthy Certificate che viene rilasciato dopo che il mezzo passa un'ispezione (collaudo) in cui si controllano, principalmente:

     -  ruote
     -  freni
     -  sterzo
     -  sospensioni
     -  luci
     -  finestrini

Tale certificato ha durata 3 mesi /1000 km, oppure 2 mesi/2000 km in relazione al fatto che il veicolo venga venduto da un venditore o commerciante qualificato o meno. Nel caso di acquisto di un usato, è necessario possedere il suddetto certificato in modo da muovere il veicolo dalla posizione in cui si trova; viceversa, è necessario ottenere un altro permesso che permetta di portare l'auto presso un centro autorizzato per ottenere il Road Worthy Certificate.

In seguito, è possibile passare alla registrazione che può essere effettuata per 6 oppure 12 mesi. Nel primo caso, ovviamente, il prezzo è minore ma è necessario altresì tenere in considerazione che se si registra un veicolo per 6+6 mesi invece che direttamente per 12 mesi si paga di più (ad esempio, nel mio caso, registrazione per 6 mesi di circa 500 dollari, registrazione per 12 mesi pari a circa 750 dollari; se effettuo due registrazioni separate di 6 mesi ciascuna vado a pagare 500+500=1000 dollari). Nel prezzo è compresa un'assicuazione, chiamata CTP (Compulsary Third Party) che assicura il proprietario del veicolo contro danni a persone o mezzi terzi in un ipotetico incidente, ma copre i danni al proprio mezzo.

Nel caso in cui il veicolo sia già registrato in Queensland, è necessario, banalmente, eseguire un passaggio di proprietà; se, invece, il citato veicolo è registrato in un altro Stato differente da quello del Queensland, quando si entra il confine di quest'ultimo è obbligatiorio la ri-registrazione proprio in Queensland entro 14 giorni, altrimenti si rischia una sanzione.

Ottenuti Safety Certificate a Registrazione, il veicolo è pronto per essere pagato e messo su strada, nella speranza (vana, nel caso del sottoscritto) che non ritorni dal meccanico da cui proviene per problemi di varia natura meccanica!!



14/09/13

142 - Dicono sia Australia: confermo - 2

Fa alquanto impressione, per non usare altri termini forse un po' troppo spinti, sentire che amici che si trovano in Australia da 8 mesi, ovvero che hanno intrapreso questo viaggio nel lontano/vicino gennaio 2013, non abbiano mai (leggi MAI) visto un canguro. O almeno, non hanno mai visto un canguro vivo.
Qui in Australia è assai comune vedere canguri morti ai lati della strada, come è comune vedere gatti morti lungo le vie di traffico italiane. Ti sbucano fuori all'improvviso dalla vegetazione, pur facendo di tutto per evitarli (anche perchè i danni che provocano alla carrozzeria della macchina sono non indifferenti) molto spesso gli automobilisti si trovano impossibilitati a farlo. 
Può capitare altrettanto spesso, però, di vederli saltellare nella bush o in piccoli boschi che costeggiano le strade, con la loro faccina simpatica e la loro curiosità. 
O ancora, se non si è proprio così fortunati, si possono osservare allo zoo. Quando mi trovavo a Perth ho avuto l'occasione di vederli più volte e, allo Caversham Wildlife Park, si può sfruttare l'opportunità di vederli davvero da vicino e "nutrirli", con il cibo fornito dalla direzione del parco. E risulta assai facile spendere qualche ora con loro, accarezzandoli e scrutandoli nella loro rilassatezza e spensieratezza, distesi pacificamente all'ombra di un albero, godendosi l'ozio e la tranquillità.



Quando, però, me li sono trovati nella farm dove lavoro, lo stupore è stato inevitabile. Ore 8 e mezza di mattina, dopo la consueta pausa di metà giornata lavorativa (rammento, per chi se lo fosse perso, che la mia giornata inizia alle 4 a.m. e quindi la pausa coincide con la colazione!) e aver caricato i furgoni per le consuete spedizioni, eccoci intraprendere la strada verso le open shed per il momento del picking (raccolta) quando eccoli là sbucare dal nulla: ad occhio, mamma e figlio stavano comodamente cibandosi dell'erba trovata in abbandonanza. Quando ci hanno visto arrivare non sono scappati, ma si sono comodamente spostati di qualche metro, giusto per sentirsi più sicuri, ed hanno continuato a fare quello che dovevano fare.
Insomma, qui puoi godere la vista dei canguri ovunque (a parte qualche sfigato sfortunato di amico che non ha ancora visto uno vivo), poichè è bene ricordarlo e confermarlo: anche questa è Australia.

06/09/13

141 - Riflessioni dell'ottavo mese

 Ancora qualche giorno e ci sarà da festeggiare. Quasi 8 mesi in Australia. Time flies. E' proprio il caso di dirlo. Alle volte, a dire la verità, mi sembra di essere qua da molto tempo, altre volte l'immagine dell'aeroporto di Perth è talmente nitida che è come se il tutto fosse accaduto la scorsa settimana. La strada che al tramontare del sole mi accompagnava nel mio tragitto verso la famiglia che mi avrebbe ospitato per il mio primo mese australiano, la semplice guida dalla parte opposta a quello a cui ero abituato, l'emozione per quella nuova avventura che stava per cominciare. Tutto ancora chiaro e limpido nella mia testa e nei miei pensieri.

Ora, dopo 8 mesi, mi ritrovo dalla parte opposta a dove ero atterrato. Queensland, il secondo Stato per dimensioni in Australia (il primo, manco a dirlo, è il Western Australia), Brisbane. Come si usa dire, di acqua sotto i ponti ne è passata assai, e ce ne dovrà passare ancora tanta. Per il momento non rinnego niente. Soddisfatto della scelta che ho fatto, orgoglioso di essere piano piano entrato in questo nuovo mondo, aver conosciuto nuova gente, aver fatto nuove amicizie ed il tutto creato dal niente, solo con tanta voglia e sacrifici. Tutti ripagati ampiamente. 

Al momento sono impegnato a guadagnare il secondo Working Holiday, lavorando 88 giorni in una farm. 44 giorni se ne sono già andati e sono giunto a metà dell'opera; altri 44 mi aspettano, a partire da lunedì, e sono pronto ad affrontarli con il giusto spirito, quello che mi ha accompagnato qui overseas. Il lavoro è duro, non rappresenta propriamente il mestiere di cui si dovrebbe occupare un ingegnere, la sveglia mattutina (notturna) non aiuta ma...non mi importa. Mi sveglio al mattino e la cosa non mi pesa affatto. Anzi, a dirla tutta, sono proprio contento. Felice di vivere una nuova esperienza, provare qualcosa di nuovo. Circondato da australiani. Quelli veri, quelli che parlano velocemente e con gli slang, inventati apposta per complicare ancora di più il linguaggio, già arduo di suo. L'impatto è stato duro, ma dopo un mese posso dire che mi sto abituando e riesco ad avere una piacevole conversazione senza dovermi sforzare troppo a capirli.

Ancora 44 giorni, dicevo, ed avrò il mio secondo visto. Cosa ne farò?Probabilmente, lo userò! Le idee che mi passano nel cervello sono talmente tante che alle volte le devo buttare giù su carta per non dimenticarle. Perchè non voglio scartare nessuna possibilità. Tutto rimane nella sfera del possibile, del "tutto si può fare". Molto dipenderà dalle finanze economiche, in base a quelle si vedrà quanto, dove e come viaggiare. Anche se il problema del come è già stato risolto. Si, mi sono comprato la macchina; ne avevo bisogno per andare al lavoro, ne avrò bisogno q
uando vorrò vedere questa, ancora inesplorata costa Est. Sarò la mia compagna di viaggio, quella a cui dovrò fare affidamento e che sperò non mi abbandonerà mai.
Per il momento godiamoci la vita in quel di Gatton e iniziamo a fare previsioni per il futuro; fra qualche mese vedremo quali si realizzeranno e dovranno essere aggiunte al bagaglio di esperienza e di avventura finora immagazzinato.

04/09/13

140 - Overshoot day

Lo scorso 20 agosto abbiamo raggiunto il fatidico Overshoot day ovvero il giorno in cui l'umanità ha consumato le risorse che la Terra è in grado di offrire. Nei prossimi 4 mesi rimanenti fino alla fine dell'anno, quindi, è stato stimato che consumeremo l'energia che la natura solitamente è in grado di riprodurre attingendo dalle sue "scorte". Il Global Footprint Network misura (sarebbe meglio dire, stima) la quantità di risorse naturali che il genere umano necessita nell'arco di un anno. Dal 1993, ogni anno, viene stimato il giorno (dell'anno) in cui l'Overshoot day accade (non è possibile stabilire con precisione il giorno esatto in quanto i beni richiesti e le risorse consumate vengono, anch'esse, stimate); in quell'anno l'Overshoot Day fu il 21 ottobre.

Con il passare del tempo, tale giorno si ripresenta sempre in anticipo a conferma del fatto che ogni anno il nostro dispendio di energia aumenta e le risorse naturali diminuiscono la loro capacità di coprire queste nostre richieste. E' chiaro che, di questo passo, non andremo molto lontano ed è ancora più chiaro quanto il nostro stile di vita e le nostri (brutte) abitudini/attitudini finiranno con il daneggiarci. A ciò, si aggiunga che i Governi dei nostri Paesi, seppur consci di tali dati e dei problemi correlatti all'Effetto Serra, dovuto all'innalzamento delle temperature dovuto all'immissione sempre maggiore di andride carbonica nell'aria, non si accingono a dare una scossa al sistema e provvedere ad un drastico ma salutare cambio di rotta verso le energie rinnovabili e sistemi in grado di risolvere, almeno in parte, una situazione che si sta facendo sempre più problematica per il nostro futuro e per quello dei nostri figli.