06/09/13

141 - Riflessioni dell'ottavo mese

 Ancora qualche giorno e ci sarà da festeggiare. Quasi 8 mesi in Australia. Time flies. E' proprio il caso di dirlo. Alle volte, a dire la verità, mi sembra di essere qua da molto tempo, altre volte l'immagine dell'aeroporto di Perth è talmente nitida che è come se il tutto fosse accaduto la scorsa settimana. La strada che al tramontare del sole mi accompagnava nel mio tragitto verso la famiglia che mi avrebbe ospitato per il mio primo mese australiano, la semplice guida dalla parte opposta a quello a cui ero abituato, l'emozione per quella nuova avventura che stava per cominciare. Tutto ancora chiaro e limpido nella mia testa e nei miei pensieri.

Ora, dopo 8 mesi, mi ritrovo dalla parte opposta a dove ero atterrato. Queensland, il secondo Stato per dimensioni in Australia (il primo, manco a dirlo, è il Western Australia), Brisbane. Come si usa dire, di acqua sotto i ponti ne è passata assai, e ce ne dovrà passare ancora tanta. Per il momento non rinnego niente. Soddisfatto della scelta che ho fatto, orgoglioso di essere piano piano entrato in questo nuovo mondo, aver conosciuto nuova gente, aver fatto nuove amicizie ed il tutto creato dal niente, solo con tanta voglia e sacrifici. Tutti ripagati ampiamente. 

Al momento sono impegnato a guadagnare il secondo Working Holiday, lavorando 88 giorni in una farm. 44 giorni se ne sono già andati e sono giunto a metà dell'opera; altri 44 mi aspettano, a partire da lunedì, e sono pronto ad affrontarli con il giusto spirito, quello che mi ha accompagnato qui overseas. Il lavoro è duro, non rappresenta propriamente il mestiere di cui si dovrebbe occupare un ingegnere, la sveglia mattutina (notturna) non aiuta ma...non mi importa. Mi sveglio al mattino e la cosa non mi pesa affatto. Anzi, a dirla tutta, sono proprio contento. Felice di vivere una nuova esperienza, provare qualcosa di nuovo. Circondato da australiani. Quelli veri, quelli che parlano velocemente e con gli slang, inventati apposta per complicare ancora di più il linguaggio, già arduo di suo. L'impatto è stato duro, ma dopo un mese posso dire che mi sto abituando e riesco ad avere una piacevole conversazione senza dovermi sforzare troppo a capirli.

Ancora 44 giorni, dicevo, ed avrò il mio secondo visto. Cosa ne farò?Probabilmente, lo userò! Le idee che mi passano nel cervello sono talmente tante che alle volte le devo buttare giù su carta per non dimenticarle. Perchè non voglio scartare nessuna possibilità. Tutto rimane nella sfera del possibile, del "tutto si può fare". Molto dipenderà dalle finanze economiche, in base a quelle si vedrà quanto, dove e come viaggiare. Anche se il problema del come è già stato risolto. Si, mi sono comprato la macchina; ne avevo bisogno per andare al lavoro, ne avrò bisogno q
uando vorrò vedere questa, ancora inesplorata costa Est. Sarò la mia compagna di viaggio, quella a cui dovrò fare affidamento e che sperò non mi abbandonerà mai.
Per il momento godiamoci la vita in quel di Gatton e iniziamo a fare previsioni per il futuro; fra qualche mese vedremo quali si realizzeranno e dovranno essere aggiunte al bagaglio di esperienza e di avventura finora immagazzinato.

2 commenti:

  1. Ti seguo dall'inizio ma questa è la prima volta che commento. Complimenti, complimenti ed ancora complimenti per la caparbietà con cui porti avanti i tuoi obiettivi.
    A presto,
    Antonio

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    1. Ti ringrazio tantissimo, spero di mantenere le attese e di rendere il blog interessante e costruttivo!

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