06/05/13

119 - Radiofreccia

L'altro giorno spulciavo il mio hard disk alla ricerca di film in inglese interessanti da guardare in una delle rarissime (per ora) serate di pioggia qui in Perth quando..mi ritrovo Radiofreccia, naturalmente in italiano!!
 
Non ho resistito alla tentazione di guardarne un pezzo e poi shiftare (alle volte mi dimentico i verbi italiani e sono qui solo da 4 mesi, inizio a preoccuparmi!) fino alla fine. Ed allora, ecco uno dei momenti topici dei film, quello in cui Freccia si mette alla radio ed inizia un bellissimo monologo che si presenterà anche come epilogo del film (mi spiace aver svelato la fine a chi non l'ha guardato ma...dovevate guardarlo prima!!).
 
"Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards.
Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese.
Credo che ognuno di noi si meriterebbe un padre e una madre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi.

Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.
Credo che non sia tutto qui, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio.
Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose.
Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono.
Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e da te stesso non ci scappi nemmeno se sei Eddie Merckx.
Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri."

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