01/11/12

80 - The day after tomorrow

Anche la notte delle streghe è passata, tra vampiri, zombe e zucche ottobre ci ha salutato ed è giunto alle porte pure il mese di novembre. Alla radio è già iniziato il countdown per il Natale e per il Capodanno, e si pensa ormai a come poter addobbare l'albero e la propria casa, come predisporre le luci per rendere la nostra casa la più bella del quartiere in fatto di illuminazione natalizia.
 
Nel frattempo il maltempo imperversa su tutta Italia, rendendo più grigie le nostre giornate (e bagnate) e forse anche un po' più tristi. A Venezia si raggiungono livelli di marea piuttosto elevati e le previsioni per i prossimi giorni non sono delle più rosee.
 
 
E passando all'altra parte della Terra, le cose non vanno affatto meglio in America e più precisamente nel nord-est, dove l'uragano Sandy ha seminato danni e morti dietro di se. Poche settimane prima di questo evento Munich Re, una delle più importanti società di riassicurazione del mondo, aveva realizzato una pubblicazione dal titolo "Severe weather in North America" in cui affermava che il continente Nordamericano era, ed è, il più colpito dagli eventi estermi legati a fattori climatici nelle ultime decadi.
 
In particolare, si afferma che il crescente numero delle catastrofi naturali risulta molto più evidente in Nord America rispetto alle altre parti del mondo. Nello studio della Munich Re, infatti, si dimostra che nel continente americano, nelle ultime tre decadi, le perdite dovute ad eventi correlati al meteo sono quasi quintuplicate; parallelamente, questo fattore di incremento risulta minore negli altri continenti (4 in Asia, 2.5 in Africa, 2 in Europa e 1.5 in Sud America).
I cambiamenti climatici riguardano soprattutto il riscaldamento degli oceani, la siccità, le precipitazioni di notevole intensità e l'intensità dei cicloni tropicali.
Tuttavia, fino ad ora, le crescenti perdite causate dagli eventi catastrofici meteorologici sono guidate soprattutto da fattori socio-economici come la crescita della popolazione, l'incremento incontrollato delle realtà urbane, l'aumento della ricchezza.
 
 
Secondo Tony Kuczinski, CEO (Chief Executive Officer) della Munich Re americana, la pubblicazione della società rappresentaun altro contributo aldialogo globale per quanto concerne il cambiamento climatico in atto e le conseguenze correlate. Secondo il caro Tony è necessario procedere ed approfondire questo dialogo per poter capire cosa è possibile fare e dove si può agire per almeno diminuire l'impatto che tali cambiamenti climatici hanno sul nostro mondo.
 

Dopo questa lunga introduzione, dopo aver riassunto quanto riportato nella pubblicazione della Munich Re, una domanda, o forse più di una, mi sorge spontanea: parliamo tantissimo di come l'azione dell'uomo vada a modificare (in peggio) l'ambiente in cui viviamo, di energie rinnovabili, protocollo di Kyoto, scadenze al 2020 etc...e poi durante la campagna politica che porterà all'elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti (o alla conferma di quello attuale), ovvero il presidente probabilmente più potente del mondo, non si fa il minimo accenno ai cambiamenti climatici resi ancora più evidenti dall'uragano Sandy su NY.
 
Ma come???L'opportunità di cogliere la palla al balzo con un evento catastrofico che ti riguarda da vicino, di prenderlo come esempio per un discorso più ampio sul "cosa dobbiamo fare per", "cerchiamo di ridurre la possibilità di altri eventi come questo", "propongo di" e nessuno, NESSUNO, ne parla, lo cita, lo inserisce all'interno della propria campagna politica? Non ci siamo proprio.
 
Appare evidente che i poteri forti, quelli che veramente comandano, rimangono sempre gli stessi: petrolio, carbone, soldi. Tutto questo fa girare il mondo e rimane a capo del sistema, impedendo una svolta che consentirebbe un miglioramento, sul lungo periodo ovviamente, delle condizioni climatiche, ambientali e sociali, ma che porterebbe ad una enorme perdita economica per i settori suddetti.
E se neppure i cari Obama e Romney ne parlano, vuol dire che la situazione non cambia e non cambierà; probabilmente quando lo farà sarà troppo tardi, ma i presenti abitanti del mondo forse non ci saranno più e quindi chi se ne importa, sarà un affare dei nostri figli o forse dei figli dei nostri figli. L'egoismo che ci caratterizza raggiunge degli apici che alle volte mi lasciano veramente allibito.
 
Fuori continua a piovere, la giornata è grigia e lo sarà per tutta la giornata. A quanto pare nessuna novità neanche su questo fronte. 
 
 

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