02/08/13

132 - La mafia di Gatton

Le motivazioni che mi hanno indotto ad abbandonare tutto, o a lasciare in standby la mia vita in Italia per qualche tempo, e a viaggiare in direzione del Continente australiano sono molteplici e variegate. Non è il caso di elencarle tutte, anche perchè sono parecchie e molte delle quali a carattere personale che potrebbero essere poco condivisibili.
Una particolare ragione delle suddette consiste nella situazione che stava attraversando l'Italia in quel periodo (ed in cui è ancora pienamente immersa a quanto si dice); mi riferisco, nella fattispecie, ai criteri di merito che vengono valutati per assegnare un posto di lavoro, per decidere chi è meglio/peggio di qualcun altro e chi si merita di ricoprire una certa carica rispetto ad un'altra.
Il citato criterio potrebbe andare sotto il nome di "ASSEGNAZIONE IN BASE A: FIGLIO DI..". E' risaputo, infatti, che concorsi pubblici per i più svariati enti, ma anche assegnazione di borse di studio etc..non sono un esempio lampante di onestà e di "cose fatte alla luce del sole".
Spostandomi in Australia mi aspettavo di trovare una situazione migliore. Ed effettivamente così è, anche se pure qui esistono le raccomandazioni. Mi spiego meglio.
Spesso e volentieri nel CV si inseriscono le referenze che possono essere rappresentate dal tuo ex capo, da un tuo ex superiore, ma anche dal tuo coinquilino/a o amico/a, insomma qualcuno che ti conosca bene e possa garantire per te. Quando si è alla ricerca di un lavoro che richieda determinate capacità o caratteristiche professionali, il nostro potenziale datore di lavoro ricerca nelle proprie referenze una figura che ci possa raccomandare; il termine raccomandazione, però, deve essere visto come "garanzia". Senza fare troppi giri di parole, il funzionamento può essere così riassunto:

   -   Italia-->      candidato:"Buongiorno, sto cercando lavoro"
                           azienda   :"Ha le caratteristiche che noi ricerchiamo?"
                           candidato:"No, ma sono figlio di X"
                           azienda    :"Assunto"

   -   Australia-->candidato:"Buongiorno, sto cercando lavoro"
                           azienda   : "Ha le qualità che noi ricerchiamo?"
                           candidato:"Assolutamente si"
                           azienda   :"Controllerò le sue referenze e le farò sapere"

Se l'azienda, chiamando le referenze, verificherà che, effettivamente, il candidato possiede le caratteristiche ricercercate e, inoltre, ha un'ottima attitudine al lavoro e al sacrificio, potrà essere preso in considerazione per il lavoro (badare bene, NON assunto ma preso in considerazione), altimenti...nada!

Bene, questo è come funziona, generalmente, in Australia. O almeno da quello che ho visto io. Chi ricopre una certa carica, un certo ruolo, chi ha un certo lavoro, effettivamente merita di essere dov'è.

Le eccezioni, naturalmente, ci sono. Sono fatte per confermare la regola, quindi ci devono essere per forza. E tali eccezioni si trovano nella pittoresca e vivacissima (N.B. da leggere con tono ironico) "cittadina" di Gatton. Ebbene, in un paesetto circondato da moltissime fattorie, a 90 km da Brisbane, si trova quella che può essere tranquillamente chiamata mafia. Moltissimi giovani arrivano qui per guadagnarsi il tanto famigerato e sudatissimo Second WH Visa, attratti da promesse di lavoro e da paghe orarie che permetterebero, lavorando tutti i giorni, di mettere da parte un bel po' di denaro. Invece le cose sono un tantino diverse. Il lavoro c'è, ci mancherebbe, ma non viene dato in base a principi di anzianità (a chi arriva prima a Gatton dovrebbe spettare il lavoro rispetto a chi arriva dopo), capacità (chi lavora meglio dovrebbe avere la precedenza no??) etc...no, viene dato in base a simpatie, conoscenze, aspetti estetici (alle 5 e mezza del mattino, al ritrovo presso l'ufficio per l'assegnazione del lavoro giornaliero, i fusò delle ragazze imperversano nel freddo mattutino, ma tale sforzo viene ripagato con un lavoro sicuro). Ma come?? dove sono finiti l'onestà e il buon senso australiano? Me ne vado dall'Italia e ritrovo a Gatton la stessa ingiustizia che avevo lasciato alle mie spalle?
Alle volte il detto "tutto il mondo è paese" è proprio azzeccato.

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