09/01/14

151 - Road Trip - tappa 2: Hervey Bay&Bundaberg

Ci risvegliamo con il sole nella bellissima Rainbow beach (il giorno precedente, causa stanchezza e tempo atmosferico non ci eravamo accorti di quanto effettivamente il paese fosse bello ed accogliente, seppur piccolo) e ci godiamo la prima di una lunga serie di colazioni in riva all'oceano. Il vento accompagna con delicatezza il frangersi delle onde sulla spiaggia bianca ed il sole accarezza le nostre pelli accentuando le nostre sensazioni di essere finalmente in vacanza dopo 4-5 lunghi mesi di farm.
 
 
In tarda mattinata partiamo con destinazione finale Bundaberg, a circa 205 km. Lungo la strada ci fermiamo ad Hervey Bay, giusto il tempo per fare qualche foto, ammirare il paesaggio, pranzare con due pesche e ripartire (Non prima di far cadere la macchinetta fotografica sulla sabbia e perderla per sempre!)
Bundaberg risulta essere "famosa" in quanto città (e possiamo proprio denominarla tale in quanto il numero di abitanti si aggira in circa 70000) sede di numerose farm e quindi meta ambita per i backpackers. In effetti, si rivela essere un centro molto più grande e organizzato rispetto alla nostra piccola e non adorata Gatton. Dopo una breve visita nel cuore della città ripartiamo alla ricerca di un luogo che ci permette di avere una sana e voluta doccia rinfrescante, nonché un luogo in cui possiamo consumare la nostra cena.
Dopo circa 40 minuti ci imbattiamo nel piccolo paese di Bargara che soddisfa pienamente le nostre esigenze. Centro semi-sportivo con docce integrate, parco con vista sull'oceano e griglie elettriche per bbq a nostra disposizione.
 
La cena è composta da ben due cosce di pollo, una bistecca 9 nuggets. Dopo questa succulenta cena, torniamo a Bundaberg alla ricerca di un bar che possa soddisfare la nostra sete di birra ma, non trovandolo, facciamo ritorno nella suggestiva Bargara dove, dopo un breve girovagare, identifichiamo il posto che fa al caso nostro. Tipico ambiente rustico ma moderno con clientela australiana già abbondantemente ubriaca e barista esilarante il cui nickname è Velociraptor. Non è il caso di aggiungere altro sull'individuo incontrato che, però, si rivela veramente amichevole e socievole, tanto da invitarci a casa l'indomani per giocare con la sua nuova e fiammante Xbox.
Decliniamo gentilmente l'invito e, dopo un paio di birre, ce ne torniamo al parcheggio dove passiamo la notte nella nostra Toyota Camry pronti per affrontare, l'indomani, i km che ci separano dalla prossima tappa: Rockhampton.
 

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