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07/01/14

149 - I pensieri di un nomade australiano



PREMESSA: Ultima giornata del mio road trip, spesa in riva ad un fiume in un caravan park lungo la strada verso Melbourne. E' il 12.12.13, questi i miei pensieri.


Ed eccomi a passare l’ultima notte da nomade da solo, in beata compagnia della mia macchina che mi ha accompagnato lungo tutti questi 6600 km (fino ad ora) e che spero non farà scherzi e mi porterà a Sydney domani. Dopo 3 settimane esatte di road trip, dopo essere partiti in un ormai lontano 17 novembre da Gatton, essere arrivati a Cairns, lassù nel caldo e afoso nord, aver attraversato ed esplorato la meravigliosa east coast ed essere giunti nella fantastica Sydney domenica scorsa, 8 dicembre, ancora poche ore mi separano dalla mia, probabilmente definitiva, sistemazione: Melbourne.
Sono state settimane intense ed eccezionali, un viaggio epico, condito da numerosi episodi che lo hanno reso ancora migliore di quanto potesse essere. L’aver dovuto coprire 6000 km in 3 settimane ci ha costretto a passare innumerevoli ore in macchina ma, allo stesso tempo, abbiamo avuto l’opportunità di apprezzare e di visitare una serie di PAESAGGI/POSTI/AMBIENTI che si sono rivelati ECCEZIONALI.
Ci siamo immersi nelle acque tiepide del nord per ammirare la meravigliosa barriera corallina, caratterizzata da colori che il sole è capace di rendere mozzafiato. Abbiamo nuotato, in quelle stesse acque, fianco a fianco con una tartaruga che non dava la minima impressione di essere impaurita e che, anzi, rallentava il suo moto dando modo di essere osservata ed ammirata.
Abbiamo provato una scarica di adrenalina senza paragoni buttandoci da 5000 piedi con il paracadute e godendo della vista delle Whitsundays islands e della barriera corallina che, in quella zona, dà mostra di tutta la sua bellezza.
Ci siamo incamminati lungo i differenti percorsi naturalistici che si possono trovare a Noosa, rimanendo a bocca aperta davanti alla forza e alla potenza dell’oceano.
Ogni giorno abbiamo dato prova di tutta la nostra abilità nel trovare una soluzione per avere una doccia ed una cena decente (a quest’ultimo punto siamo un po’ mancati, a dire il vero, ma siamo comunque sopravvissuti!)
Abbiamo visitato lo stabilimento del rum a Bundaberg, scoprendo, con nemmeno molto stupore, che gli australiani, in fatto a consumo annuale di alcol, non hanno nulla da invidiare a nessuno!
Per cause di forza maggiore, abbiamo passato un’intera giornata lungo una motorway sotto un sole estivo rovente ed una nottata davanti ad un centro gomme nell’attesa che la nostra macchina potesse essere riparata.
Abbiamo osservato ed ammirato i canguri attraversarci la strada senza dare il minimo segno di preoccupazione.
Abbiamo visitato le seconde cascate più alte di tutta l’Australia, scoprendo quanto impervia possa essere la strada per raggiungerle, soprattutto per la povera Toyota Camry.
Ci siamo interessati ed abbiamo approfondito le origini della scoperta dell’Australia visitando il paese 1770, luogo del secondo sbarco del famoso James Cook.

Ma soprattutto, abbiamo passato 3 settimane ricche di emozioni, scoprendo quanto bello possa essere viaggiare, visitare e scoprire nuovi orizzonti in un nuovo paese, in questo paese, in questa Australia. Un percorso che, personalmente, mi ha arricchito tantissimo, non solamente in queste 3 settimane ma sin da quanto ho lasciato l’Italia.
Quest’oggi, dopo aver lasciato Sydney, ho guidato per circa 400 km lungo la highway che domani mi porterà a Melbourne. Diversamente da quanto fatto nelle ultime 3 settimane, ho viaggiato e guidato da solo. Noioso, certo. Stancante, sicuramente. Ma ho avuto modo di osservare con più attenzione il paesaggio, di pensare e di riflettere. Ci sarà sicuramente un altro post per “tirare le somme” di questo primo anno in Australia, ma posso affermare con sicurezza che dopo tutto quello che ho fatto/visto/vissuto rimorsi non ce ne sono. Sono contento di essere partito, fiero di come ho affrontato questa avventura, e carico per affrontarne una nuova e, probabilmente, ancora più stimolante, il prossimo anno.
Il saggio Mark Twain aveva proprio ragione.

12/10/13

146 - Lo scorrere del tempo

Sabato sera. Seduto sul letto, aspetto di fare una chiaccherata su skype, uno degli strumenti che mi permette di rimanere in contatto con le persone che non si trovano qui in Australia con me fisicamente. La giornata è trascorsa in modo rallentato, come usualmente accade durante i weekend in questo paese. Il conto alla rovescia è iniziato da un po' di settimane, ora siamo a quota -19 giorni. Ancora 19 e sarà raggiunta la fatidica cifra 88, ovvero i giorni necessari per richiedere il mio secondo Working Holidays. E, con il senno di poi, devo ammettere che il tempo è trascorso, in quanto mi trovo qui da ormai 3 mesi e ancora 1 è rimasto da completare. Nonostante la sveglia notturna mi accompagni giorno dopo giorno, nonostante il lavoro settimanale che consente alla settimana in sè di volare, nonostante i weekend in cui vi è poco o nulla da fare. Ci siamo quasi.
Inizio a scorgere all'orizzonte il traguardo finale e oltre, quando si partirà per un memorabile viaggio lungo la East Coast. Quest'ultimo è in fase di programmazione e di pianificazione ma sarà pronto in tempo.
Al momento cerchiamo di far trascorrere il più velocemente possibile questi giorni che mancano, perchè sento veramente che sono arrivato alla frutta e non vedo l'ora di lasciare questo posto!

13/07/13

127 - Si comincia

Ad accogliermi una giornata piovosa. Di quella pioggia pungente e fastidiosa che ti bagna poco alla volta. Sono le 6 del mattino ed il mio viaggio verso la città inizia con il viaggio in treno che mi porta in circa mezz'ora direttamente nel cuore della città. Una prenotazione di due giorni in ostello mi assicura un certo margine di sicurezza, della serie "non si sa mai"! Alle 7 e mezzo di mattina non è ancora possibile entrare in camera dal momento che il check-in inizia dalle ore 10. Lascio, quindi, la valigia in ostello e ispeziono vagamente la città sotto la pioggia, riparato da un ombrello che non c'è. 
Come al solito (era già successo per Melbourne), il primo impatto con Brisbane non mi impressiona, ma non posso ancora valutarne la bellezza, o meno, dato che il tempo non è ma ha dato l'opportunità.

Nell'attesa che la colazione mi venga servita, invio un messaggio alla farm dove si suppone ci sia lavoro anche per il sottoscritto. Sono le 8.30. Il messaggio di risposta arriva dopo 2 minuti ed il testo cita: "Ok il lavoro c'è, ma devi presentarti oggi, prima di mezzogiorno a questo indirizzo". L'indirizzo si trova a circa 100 km dalla città e per arrivarci devo utilizzare una corriera che impiega all'incirca 1 ora e mezza per arrivare a destinazione. La prima corriera a disposizione è alle 10.

Inizia una corsa contro il tempo, che prevede: colazione, tornare in ostello a prendersi la valigia, trascinarsi la valigia di 23 chili (con zaino di 8 chili sulle mie spalle) nuovamente in stazione, prendere la famigerata corriera e dirigersi verso l'indirizzo citato. Arrivati a destinazione, percorrere a piedi i 3 km che separano la meta dalla fermata degli autobus/corriere.
Finally, arrivo quando mancano 5 minuti a mezzogiorno, completamente distrutto, complice la mancanza di sonno della notte precedente (si ringraziano tutti i bambini che hanno deciso di piangere per le 3 ore e mezza di volo e di smettere contemporaneamente arrivati all'aerporto).

E così inizia la mia avventura in costa Est, in Queensland. Tre mesi o più mi separano dal quel famigerato secondo visto, le premesse non sono affatto buone, mi ritrovo a dividere la casa con due giovani inglesi e con altri 3 italiani, ovvero si prevede un periodo pessimo per il mio inglese. Sopravviverò, ce la farò, devo tenere duro, d'altronde cosa sono 3 mesi? Nulla se rapportati a 28 anni di vita!!

Perciò, keep calm, keep going and never give up!

09/07/13

126 - Ci siamo


E' arrivato il momento. 6 mesi sono ormai passati, letteralmente volati. Ho studiato, ho lavorato, mi sono creato un bel gruppo di amici con cui condividere le mie prime esperienze overseas. Alcuni sono già ritornati a casa, altri ci torneranno presto, altri ancora vivranno qui per un tempo indefinito, probabilmente saranno sempre qui quando e se ritornerò.
Sembra ieri quando in quel tardo di pomeriggio di 6 mesi fa arrivavo all'aeroporto di Perth dopo 20 e più ore di viaggio; dopo un breve ambientamento, taxi e di corsa verso Thelma Street dove c'era ad attendermi la famiglia A. che mi ha ospitato per le prime due settimane. Famiglia gentile e disponibilissima con cui sono ancora in contatto. Ricordo ancora quelle prime passeggiate nel quartiere Como, a 15 minuti dalla città, dove ho respirato la prima aria australiana. Sensazioni che mi rimarrano sempre con me, impossibili da cancellare perchè rappresentavano l'inizio di qualcosa di nuovo che avevo desiderato fortemente. 
Poi è arrivata la scuola, le prime conoscenze, l'impatto con l'inglese e la cultura australiana; il tutto affrontato con un minimo di preoccupazione ma tantissima carica ed emozione, chiedendomi se era veramente quello che avevo desiderato e sognato prima di imbarcarmi sul volo Venezia-Doha-Perth.
La fine del primo mese ha coinciso pure con l'inizio dell'attività lavorativa; pur non avendo trovato il lavoro dei miei sogni, sono riuscito a mantenermi, mettere da parte soldi e concedermi lo sfizio di alcuni viaggi interni (Margaret River, Albany, Melbourne) ed oltreoceano (Bali).

Ma è giunta l'ora di chiudere questo periodo e questo capitolo e di aprirne uno nuovo.
Si ricomincia tutto dal principio, come se fossi atterrato oggi con quello stesso aereo. Già quasi. Perchè ora posso portare con me un bagaglio con 6 mesi di esperienza all'interno; non è molto, ma non è neppure poco. So cosa lascio qui, non so cosa troverò al mio arrivo nella mia nuova destinazione. 
Preoccupato? Si, ma nei limiti del necessario.
Carico? Tanto, tantissimo perchè c'è una nuova sfida ad attendermi, l'ennesima. So anche che non sarà l'ultima, c'è ancora tanto da fare, ma bisogna proseguire per passi, senza avere fretta. Pazienza, costanza e voglia di rimettersi in gioco sempre e comunque.

Vi è un'aereo ad attendermi stasera. Lascio Perth sapendo che ci tornerò, probabilmente in un futuro non molto lontano. Non so chi o cosa vi sarà ad attendermi; ma sono sicuro che lo affronterò deciso e con tanta voglia di sperimentare, imparare e crescere. Ciò che ho fatto finora.