Visualizzazione post con etichetta Eventi. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Eventi. Mostra tutti i post

24/12/12

93 - Buone feste a tutti

A quanto pare anche quest'anno il Natale è arrivato. Ed anche quest'anno c'è stato, e c'è ancora, la ressa ai negozi per gli ultimi acquisti, le code di macchine per raggiungere i centri commerciali, le grandi spese per riempire le nostre tavole.
Non preoccupatevi, non sarà la solita filastrocca che il Natale è stare con la famiglia e con i nostri cari e non è rappresentato dai soldi che spendiamo in regali (anche se è effettivamente è così!).
 
Però è strano pensare a cosa si prova e a come si attende il Natale quando si è bambini, e cosa si prova, invece, quando si inizia ad entrare in un'età più matura in cui non si crede più in Babbo Natale e si aspetta questa festa come ci si aspetta l'arrivo di un qualsiasi altro giorno (o quasi). E dico questo con una vena di tristezza perchè, se è normale che questo accada, dall'altra parte rimpiango quando tutto era vissuto in una sorta di favola e non vi erano i pensieri che accompagnano un adulto giorno dopo giorno.
 
Personalmente quest'anno sarà un Natale un po' diverso perchè sarà l'occasione di vedere riuniti i miei familiari, tutti insieme, prima della mia partenza che, oramai, mi sento di definire "imminente". Mancano meno di 20 giorni e probabilmente non ci sarà in questo tempo una data utile per un'altro ritrovo di gruppo in cui salutare tutti. Questo Natale rappresenta per me una sorta di Arrivederci in cui ho l'occasione di salutare tutti, augurare un Buon Natale, Felice Anno ed un augurio di rivederci as soon as possible o comunque quando deciderò/potrò/vorrò tornare dall'altro emisfero.
 
Quindi..Buon Natale e Buone Feste a tutti.

07/12/12

86 - Paradossi

Fatte le debite proporzioni. Sisma (ancora) del SETTIMO grado della Richter (mi permetto di precisare 7.3) e sembra che si sia mantenuta la calma, gli edifici hanno resistito all'urto, non ci sono stati morti, nessun problema di ordine pubblico.

Fosse successo in Italia? non oso immaginare.

02/11/12

81 - Movember

Non porto i baffi. Porto la barba, la indosso con eleganza tutto il giorno per poi toglierla e metterla sul comodino prima di addormentarmi. Alle volte la dimentico lì dalla sera prima e così devo andare in giro sbarbato e con l'arrivo dell'autunno e dell'inverno, si sa, avere qualche pelo in più aiuta a coprirsi dal freddo.
Devo dire anche che la barba mi dona, mi rende affascinante, anche se mi fa più vecchio e mi consente di aumentare a dismisura la mia modestia.

Ma i baffi.
No quelli no. Non li ho mai indossati. Quando ho provato a tenerli è stato solo per pochi secondi, il tempo di guardarmi allo specchio e di urlare di terrore ed erano già spariti, volatilizzati. I baffi non li ho mai portati e mai lo farò. Mai. Anzi forse per una buona causa si può anche fare un sacrificio (sottolineamo bene: il sacrificio lo faranno gli altri guardando il mio splendido baffo tagliato e curato) e questa causa sta per arrivare.

Si tratta del Movember. Si, con la "emme".
Piccola analisi storica.

"Nel 1999, ad Adelaide, un gruppo di giovani uomini decise di farsi crescere i baffi per beneficenza durante il mese di novembre. Pensarono di ribatezzare il mese Movember, dall'unione delle paroel Moustache e november.

Nel 2003 un nuovo gruppo nacque a Melbourne con 30 uomini che si facevano crescere i baffi per 30 giorni con lo scopo di attirare l'attenzione sulle tematiche del cancro alla prostata e della depressione maschili."

Da allora il movimento del Movember ha raccolto più di 174 milioni di Dollari in tutto il mondo, ed ha continuato a crescere incessantemente raggiungendo Sud Africa, Europa e Nord America.
Nel 2010 i soli partecipanti registrati in USA hanno raccolto più di 7.5 milioni di Dollari.
In Italia siamo attivi dal 2010 ed abbiamo iniziato con piccoli gruppi sparsi qua e là, con l'obiettivo, però, di raggiunere il livello degli altri Stati partecipanti.
 
Ogni anno durante il mese di novembre, Movember è responsabile dello spuntare di baffi su migliaia di facce maschili in tutto il mondo, il cui scopo è di raccogliere fondi necessari alla ricerca e alla prevenzione del cancro alla prostata e delle malattie maschili in generale.
Il primo di novembre coloro che aderiscono al movimento si registrano sul sito Movember.com, si radono e per il resto del mese, questi altruisti e generosi ometti conosciuti come "Mo Bro" crescono, tagliano e curano il loro mustaccio. Supportati dalle loro donne "Mo Sista", i Mo Bro raccolgono fondi per supportare la causa.
I Mo Bro camminano, parlano ed in generale fanno pubblicità per i 30 giorni di novembre, e attraverso le loro azioni e le loro parole cercano di portare alla luce i problemi della salute maschile.
Alla fine del mse i Mo Bro e le Mo Sista celbrano il loro valore organizzando i "Mo Party" o partecipando ad uno di essi presenti in tutto il mondo.
Ci si presenta al Mo Party vestiti a tema col proprio baffo e ogni Mo Bro che è accompagnato deve far vestire la ragazza a tema con lui (es Super Mario e Principessa Peach).
Tutto il ricavato della festa verrà poi devoluto alla ricerca svolta da istituti che si adoperano ogni giorno per la lotta contro il cancro alla prostata e alle malattie maschili. (fonte: volantino Movember)

In definitiva, riprendendo quanto dicevo prima, per questa buona causa si può anche fare il sacrificio di indossare i baffi per una sera (tutto il mese di novembre è ancora troppo però, non sono psicologicamente pronto ad un passo del genere; dovrei eliminare tutti gli specchi sulla faccia della terra prima di tenermi i baffi).

Chiudo il post con le regole da osservare per l'evento:

          1. Radersi il primo di novembre;
          2. Iscriversi a Movember.com;
          3. Coltivare il proprio baffo per tutto il mese;
          4. Far conoscere cos'è Movember;
          5. Partecipare ad un evento.



30/10/12

79 - Venice Marathon 2012

Ed eccoci qua, il giorno dopo. Ebbene si sono sopravvissuto ed ho finito la mia PRIMA maratona. Una soddisfazione incredibile ed indescrivibile, forse solo chi l'ha provato può capire come mi sono sentito dopo il traguardo. Certo, una faticaccia assurda che però è stata degnamente ripagata quando ho visto lo striscione dell'arrivo, là in fondo e mi sono detto "E' tutto tuo, goditelo perchè te lo sei meritato, hai corso per 42 km accidenti (e 195 metri)!!".
 
Opera a cura della maratoneta Francesca Crivellaro
E così ho fatto. Nonostante tutto quello che io ed i miei "colleghi" abbiamo passato. Si perchè ieri correre è stato un compito proibitivo. Pioggia e, soprattutto, vento non ci hanno dato tregua per un attimo; il percorso sembrava studiato in modo tale che il vento ci soffiasse sempre contro, dal primo all'ultimo chilometro. E poi è arrivato lui: il ponte della Libertà, ovvero il ponte che collega Venezia alla terraferma nonchè sinonimo di 3850 metri di pura, onesta e dolorosa sofferenza. Non ho ancora controllato i dati meteo, ma girava voce che le raffiche di vento si aggirassero intorno ai 70-80 km/h, il che vuol dire che potevi correre quanto volevi, ma con 30-32 km già sulle gambe risultava molto difficile vincere la forza della Bora.
 
Sono stati 15-20 minuti di vero panico che, personalmente, ma credo che anche per tanti altri valga la stessa cosa, mi ha tagliato letteralmente le gambe. I primi 30 km avevo corso con un bel ritmo e mi sentivo bene, "ne avevo ancora". Ma dopo il ponte...beh solo l'inerzia mi ha permesso di raggiungere il traguardo con l'onestissimo tempo di 4 h 01' e 52'' (per la cronaca il vincitore è arrivato in 2h e 17').

Ma insomma alla fine sono arrivato, nonostante tutto. E adesso mi godo la mia soddisfazione pe avercela fatta, per aver terminato la mia prima maratona!!

02/10/12

67 - I percorsi della memoria

Domenica 30 settembre ho partecipato alla gara podistica non competitiva "I percorsi della memoria" suoi luoghi del Vajont. La gara, prevedeva un percorso che si snodava tra i tratti di strada interrotti o distrutti nel disastro del Vajont del 9 ottobre 1963 e che hanno caratterizzat storicamente le vie di collegamento tra al Valle del Piave e la Valcellina, nonchè sentieri quali antiche vie di comunicazione a piedi per le genti di Casso, di Erto, di Castellavazzo e Longarone.
Come si legge nell'opuscolo informativo, è stato un suggestivo passo indietro nel tempo poter percorrere tracciati ricchi di storia come la vecchia strada del Colomberm le gallerie, il ponte canale, la cava dei Pascoli, l'intero coronamento della diga, attraversare la frana del Toc, transitare per la vecchia Erto e poi per il trui dal sciarbon, salire a Casso, scendere a Codissago per il troi de Sant'Antoni e raggiungere Longarone per la zona di Malcolm.

Erano previsti 3 tipi di percorsi: un percorso "A" di 10 km circa, un percorso "B" di 17 km (quello corso dal sottoscritto) ed un percorso "C", più lungo, di circa 25 km.
Devo dire che i 17 km sono stati meno faticosi del previsto, nonostante ho avuto qualche difficoltà in alcune salite che risultavano essere piuttosto ripide, tanto da dover essere superate camminando ed in fila uno dopo l'altro. Correre nei pressi della diga e sul coronamento della stessa avendo la possibilità di osservare da vicino l'imponenza della struttura  non ha veramente prezzo, soprattutto per un ing.idraulico come me che tali strutture le ha studiate solamente sui libri!Ed è veramente sensazionale come questa meraviglia di ingegneria sia stata costruita con i mezzi e le conoscenze dell'epoca (anni 50 del secolo scorso), arrivando ad essere, a fine lavori, la diga più alta del mondo con i suoi 261.60 m all'altezza dello sbarramento.
 
Purtroppo essa è ricordata in modo per particolare per il disastro del Vajont avvenuto il 9 ottobre 1963, ma continua a mantenere inalterato il suo fascino ed ogni volta che ne ho l'occasione e sono nei paraggi non manco di andare a scattare qualche foto.

La giornata podistica è stata dunque molto piacevole, anche perchè il tempo è stato clemente e ci ha accompagnato con una leggere pioggia solamente per qualche tratto del nostro percorso per poi scatenarsi nel pomeriggio quando ormai tutti i partecipanti erano giunti al traguardo.
La manifestazione, giunta alla 7^ edizione, risulta essere, secondo me, un'ottima opporunità e stimolo per le nuove generazioni (anche la mia) che non hanno vissuto direttamente la sciagurata vicenda del 1963, a conoscere e ad informarsi su quanto avvenuto, per poter ricordare le persone scomparse ed impedire che eventi catastrofici di tale entità non avvengano più. Credo che molti dei partecipanti alla manifestazione la pensassero come me, perchè fonti ufficiose parlano di circa 5500 podisti e di oltre 10000 persone che hanno preso parte alla giornata.

Nel successivo post mi occuperò di presentare il disastro del Vajont sopra richiamato, oggetto della gara podistica a cui ho partecipato.